Cos'é uno?
Cosa non é
L'uomo é il sogno di un'ombra;
ma se giunga la luce, dono di Zeus,
un chiaro splendore sugli uomini posa e un'età di bellezza.
Pindaro (tr. Baldini)
Vivere é un mestiere e come tutti i mestieri necessita applicazione, fatica, tenacia.
September in the rain.
Un piccolo capolavoro
L’idea dell’ amore vissuto come assenza e mancanza è il leitmotive di molta letteratura romantica.
Jonh Keats fu uno degli epigoni di questo mito e la sua morte precoce avvenuta all’età di 24 anni fu il suggello del suo modello filosofico-leterario. L’illusione di non consumare la vita onde preservarla dalla corruzione del tempo è quanto troviamo nella sua Ode ad un urna greca. Negli ultimi versi della poesia descrive l’indugio di due amanti intenti a baciarsi raffigurati in un basso rilievo di marmo.
Il non incontrarsi delle loro labbra –il bacio più bello è quello mai dato- è il tentativo di cristallizare un amore che, sospeso, rifiuta le lusinghe del tempo storico.
Una rappresentazione utopica della prossimità perpetua, di un incontro che diventa eterno grazie ad una distanza impossibile da colmare.
In quelle labbra protese che mai si toccheranno coesistono in modo ambivalente l’amore per la vita ed il terrore per la stessa.
Il problema di Keats è l’opposizione mitico-storico, eterno-mortale.
L’uscita dal tempo del mito e dell’infanzia significa il congedo da quel che è stato ed accettare l’apertura di un orizzonte in cui interviene la storia declinata secondo un prima ed un dopo.