martedì 25 novembre 2008

Last blues

Cesare Pavese é ancora oggi uno degli scrittori italiani più amati e letti nel mondo.
Lo amiamo perchè nei suoi romanzi, poesie, diari, nella sua esistenza inquieta e tormentata troviamo la cifra della nostra stessa solitudine ed incapacità di vivere.
Franco Zaio nel suo Last Blues ha musicato alcune delle sue poesie più belle.
E' un lavoro commosso e commovente che per stile mi ricorda una delle opere di Nick Cave che più ho amato: Le ballate di morte. Un di Nick Cave quindi, anche se il cd é fecondo di altre colte citazioni. Quello che mi stupisce ogni volta è il commuovermi mentre leggo "Verrà la morte e avrà i tuoi occhi". Lo smarrimento di fronte alla vita ed allo stesso tempo il profondo senso di dignità che trasforma la nostra esistenza nel mestiere di vivere!
Nel cd Franco Zaio coglie in pieno lo spirito pavesiano e nelle canzoni eros e thanatos si rincorrono fino a fondersi in un unico movimento.
Non possiamo fare altro che riascoltare stupiti quelle liriche che in gioventù hanno accompagnato i nostri amori e tormenti.
Scenderemo nel gorgo muti?


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Un pò di Nick Cave, un pò la new wave inglese alla Smiths ma soprattutto le parole di Cesare Pavese che non è affatto facile rendere in musica senza banalizzare certi passaggi. Franco Zaio credo ci sia riuscito realizzando un disco diverso rispetto tutti gli analoghi tentativi musico-poetici. Quello che mi stupisce ogni volta è commuovermi leggendo "Verrà la morte e avrà i tuoi occhi", ascoltando la voce di Cesare Pavese descrivere così concretamente il suo smarrimento ma anche il profondo senso di dignità di fronte all'incontro con la morte, di fronte alla mancanza di senso che ha permeato la sua vita e la sua produzione artistica.

Franco Zaio ha detto...

Un po' sordi e cecati, forse, ma muti mai! Alla faccia di chi ci vuol male. Grazie Pier!