sabato 6 dicembre 2008

The death is not the end

Fammi capire- chiedo a Carlo-
Ravizza é stato quello che ti ha avvicinato al pensiero massonico?
Si, avevo appena terminato il liceo ed ero iscritto al primo anno di giurisprudenza
Era il 1981 o giù di lì.
Gaetano era amico di mio padre e spesso veniva a trovarlo in ufficio per vendergli le sue raccolte di poesie.
Sapeva della mia passione per la filosofia.
Un giorno mi disse: leggi questo libro e dimmi cosa ne pensi.
Era Il verbo di Pitagora di Augusto Rostagni. La Bibbia per ogni massone.
Dopo qualche settimana si ripresentò nel suo completo grigio.
Sembrava un vecchio professore.
Si tolse la giacchetta...faceva caldo
Come sta tuo padre? Bene dissi.
Credevo volesse vendergli altre raccolte di poesie invece mi domandò del libro.
Allora ti é piaciuto?
Risposi che l'avevo trovato affascinante...era ciò che pensavo!
Mi guardò, poi mi fece...Tu Carlo, credi in Dio?
No, ma mi piacerebbe sapere se c'é
Infatti, disse, per crederci è necessario studiare, ricercare, mai darsi per vinti.
Dio non é un atto di fede!
La storia di Carlo inizia a piacermi anche se un po' mi sorprende che uno riservato e schivo come Ravizza si sia dato a tali confidenze per di più con un ragazzo.
Vedo Carlo commosso.
Non lo ricorda nessuno perché era un ubriacone ...
Annuisco, facendo si con la testa.
Ti va un po' di musica ? Mi dice , servendomi del mirto gelato
Poi mette su The death is not the end di Nick Cave e mi racconta del giorno in cui Gaetano gli disse: e se andassimo a fare due passi ai giardini?
Era luglio. Salirono fino al Castello e poi giù verso il 27 di Salita San Guido dove Ravizza abitava.
Un piccolo locale con una confusione indescrivibile.
Un'infinità di libri, ovunque.
Fu allora che Carlo seppe del Grande Oriente. Gaetano era entrato in massoneria negli anni trenta fino a raggiungere il 30° grado del rito scozzese.
Quindi un maestro .
Ravizza aveva preso a raccontarmi dei suoi studi, dei viaggi. Ebbi l'impressione che mi avesse scelto come allievo...poi però iniziò a stare male, quei continui alti e bassi d'umore ci impedirono una frequentazione regolare.
Mi diceva spesso che la massoneria lo aveva profondamente deluso anche se ne salvava la spinta ideale e lo spirito di ricerca .
I nostri incontri avvenivano nel Bar della Pisterna tra il fumo stagnante e quella umanità alla deriva che Ravizza era solito frequentare.
Beveva l'impossibile e non si riusciva mai a terminare un discorso...gli chiedevo dei suoi studi delle sue ricerche
Mi parlò di meditazione
Mi disse che quando meditava era come andare via.
Lui sapeva che un giorno o l'altro avrebbe raggiunto la verità, l'illuminazione.
Al momento opportuno, diceva. Solo allora mi sembrerà che ne sarà valsa la pena vivere.
Quelle cose erano quello che Gaetano diceva a Carlo e che lui ora racconta a me.
Questo é stato il mio rapporto con Gaetano. Era come se prima di andarsene avesse voluto passare il testimone delle sue ricerche a qualcuno. Forse era alla ricerca di un figlio spirituale.
Chissà se Carlo ha creduto in questa battaglia?
E tu credi in Dio mi fa Carlo?
Perché? Rispondo io.
Beh mi sembra una domanda che si fanno tutti prima o poi
E' un po' che non ci penso, più o meno da quando avevo l'età in cui tu ne parlavi con Ravizza.
E tu? Gli chiedo, l'hai trovata una riposta?
Lo sguardo di Carlo é di chi sa fare solo domande.
Ti va un altro mirto?
Volentieri! Rispondo.

1 commento:

Franco Zaio ha detto...

Peccato che quelli che io so essersi avvicinati alla massoneria lo hano fatto per puro spirito carrieristico o d'interesse. La spiritualità e la filosofia della M sono molto interessanti. Il guaio è che poi ti viene in mente Licio Gelli.