Hallberg sceglie il punto di vista del flâneur per gettare uno sguardo sull'Europa negli ultimi dieci anni, sui frantumi di un'identità che non si è più ricomposta dopo la caduta del Muro. Il flâneur, lo svagato passeggiatore baudelairiano immortalato da Benjamin, che segue il flusso della folla e si lascia portare dal caso, non pretende di arrivare a una visione unitaria che spieghi il vissuto, di offrire un filo con cui districarsi nel labirinto della contemporaneità e decifrare i segni del futuro
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