Tratto dal libro di George-Marc Benamou Le dernier Mitterrand, il film racconta la vita dell’ultimo anno di presidenza dell’anziano leader socialista attraverso le interviste di un giovane giornalista. Si tratta di un Mitterand privato, che non appare mai negli incontri politici o nel lavoro d’ufficio, ma solo insieme ai due tre amici fedeli, al medico e alla guardia del corpo, stanco e malato, che sembra lasciarci le penne da un momento all’altro, ma che il giorno dopo si alza pieno di energie, cinico ed estroverso (cosa che nella realtà, specialmente in quella mummificata degli ultimi anni, non sembrava proprio essere), intelligente e compiaciuto, profondo conoscitore della letteratura francese e collezionista di libri di antiquariato. Le due vite, quella alla fine del presidente che ha avuto tutto, e quella agli inizi del giornalista che sta perdendo moglie e casa, vengono contrapposte, in una cornice dialettica che non prende nessuna posizione politica netta, ma si limita a raccontare la vita degli uomini.
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